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Restauri in Sardegna

BASILICA DI SANTA CROCE
Piazza Santa Croce
Cagliari

La basilica di Santa Croce sorge nell’antico ghetto degli Ebrei.
Nel 1492, per ordine del re di Spagna, gli Ebrei furono cacciati da Cagliari e la sinagoga fu trasformata in una chiesa. Nel 1565 l'arcivescovo Parragues decise di chiamare in città la Compagnia di Gesù cui concesse la chiesa di Santa Croce. La costruzione dell'edificio si fa risalire al 1661, promossa dalla nobildonna Anna Brundo dei marchesi di Villacidro La parte che doveva ospitare il Collegio, eseguita tra il 1725 e il 1773 dall'architetto De Vincenti, non fu invece terminata a causa della soppressione dell'Ordine dei Gesuiti.
La chiesa passò quindi allo Stato finché, nel 1809, Vittorio Emanuele I la concesse all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, dichiarandola Basilica Magistrale. Danneggiata dai bombardamenti del 1943, fu restaurata nel 1946, ma anche in epoche recenti ha subito dei rifacimenti che ne hanno alterato l'aspetto sia esterno che interno. La chiesa è un'unica navata con tre cappelle per lato. La facciata è suddivisa in due piani con al centro lo stemma della Compagnia di Gesù. All'interno, la navata e le cappelle laterali sono affrescate con motivi a finti cassettoni poligonali, tutti realizzati dal pittore Ludovico Crespi. Sull'altare maggiore si trova un grande crocifisso in legno policromo, opera pregevole di scuola iberica.

Da visitare perché
La basilica sorge su un'antica sinagoga e testimonia la continuità del culto nell'antica zona del Castello.

Il restauro
Il restauro è di tipo statico-architettonico.

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Il Complesso di San Pancrazio è un unicum che comprende la Torre di San Pancrazio e Baluardo, le ex Carceri piemontesi, la porta Altamira e il cortile di San Pancrazio. Il monumento più significativo è la Torre di San Pancrazio, costruita a oltre 100 metri sul livello del mare, che presenta tre lati rivestiti da pietre squadrate, mentre il quarto, aperto, mostra i piani su travi in legno, collegati tra loro da scale. Gemella della Torre di San Pancrazio, ingresso al quartiere di Castello, è la bella Torre dell'Elefante, dello stesso architetto Giovanni Capula, che deriva il suo nome da un piccolo elefante di calcare inserito su una delle mensole dell'edificio.
Dopo averne chiuso il lato nord nel 1328, dalla torre vengono ricavate abitazioni per i funzionari e magazzini. Tra il Seicento e il Settecento vengono addossati alla costruzione nuovi edifici ed è della metà dell'Ottocento la sua trasformazione in carcere. I primi restauri, effettuati nei primi anni del Novecento, ripristinano le sue condizioni originarie. Sull'insieme di fortificazioni pisane, aragonesi, spagnole e sabaude è stata costruita la moderna Cittadella dei Musei.

Da visitare perché
Passeggiando nella città vecchia si aprono splendidi scorci panoramici tra le fortificazioni medievali.

Il restauro
Gli interventi hanno permesso di restaurare il complesso e completare il percorso della Cittadella dei Musei.

COMPLESSO DI SAN PANCRAZIO
Piazza Indipendenza
Cagliari

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PARCO ARCHEOLOGICO
E PONTE ROMANO
Via Ponte Romano, 99
Porto Torres (SS)





Turris Libisonis, unica colonia romana in Sardegna, fondata nel 45 a.C., era, per la sua posizione strategica, un importantissimo approdo per tutto il bacino del Mediterraneo. L’area del Parco Archeologico, in parte statale e in parte di recentissima acquisizione da parte del Comune, occupa una collina che ha come confini naturali il mare ed il corso del Rio Mannu. All'entrata della zona degli scavi si trova l’Antiquarium Turritano, dove si possono ammirare i reperti più significativi.
Tra i resti monumentali già evidenti, oltre alle notevoli strutture riferibili a terme pubbliche, spicca il Ponte Romano, lungo ben 135 metri, di notevole struttura su sette arcate decrescenti, tra i più significativi d’Italia.
Questo monumento ha consentito il collegamento della città con l’area ovest del fiume Mannu, fino ai giorni nostri.
La posizione marginale dell’area costituente il Parco Archeologico, ha favorito la conservazione delle strutture della città romana, che gli scavi in corso stanno restituendo al godimento pubblico.
La città di Porto Torres ha avuto un altro momento importante durante il periodo medievale dei Giudicati e ne è testimonianza eloquente la maestosa basilica di san Gavino, ad absidi contrapposte, il più importante monumento romanico della Sardegna e uno dei più grandi d'Italia.

Da visitare perché

Si attraversa un ponte per viaggiare nel tempo e arrivare a scoprire le radici romane dell'isola.