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Restauri nelle Marche

ROCCA COSTANZA
Piazzale Matteotti
Pesaro




La Rocca Costanza, la cui storia è legata a quella degli Sforza, è un classico esempio di "rocca di pianura" rinascimentale a pianta quadrata, orientata sui quattro punti cardinali con torrioni cilindrici ai vertici.
Costanzo Sforza, signore di Pesaro, nel 1474 incaricò l'architetto fiorentino Giorgio Marchesi da Settignano di realizzare la Rocca. L’anno dopo l’architetto fu sostituito da un gruppo di architetti dalmati, tra i quali spicca Luciano Laurana, l'autore del palazzo ducale di Urbino. I lavori furono completati alla fine del '400, sotto Giovanni Sforza, figlio naturale di Costanzo. Nel 1500 la rocca fu occupata da Cesare Borgia: in questa occasione Leonardo da Vinci la ritrasse in un suo celebre disegno. Fu proprio attraverso Leonardo che il modello della costruzione arrivò in Francia, dove ispirò il progetto del castello di Chambord, vicino Amboise, nel 1518. E' stata adibita a carcere fino al 1989, anno in cui cominciano i lavori di restauro.

Da visitare perché
Ritratta da Leonardo da Vinci, la Rocca Costanza è un modello di castello fortificato che ha fatto scuola in tutta Italia, per arrivare anche in Francia.

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Alla metà del '400 il duca Federico da Montefeltro incaricò l'architetto Francesco di Giorgio Martini di progettare la struttura del duomo. I lavori si protrassero fino al 1604, quando venne eretta la cupola progettata da Muzio Oddi.
Nel 1781 una forte scossa di terremoto danneggiò la cupola e la facciata e a partire da quel momento furono eseguiti restauri che conferirono alla struttura l'impronta artistica dell'epoca. La cattedrale presenta quindi una facciata che ripropone linee e forme neoclassiche, risultato del lavoro dell'architetto francese Joseph Valadier tra il 1789 e il 1801. All'interno della cattedrale sono custodite opere pittoriche importanti: "L'Ultima cena" e "Il Martirio di San Sebastiano" di Federico Barocci e la settecentesca "Assunta con San Crescentino e il Beato Mainardo" di Cristoforo Unterpeger. Il complesso della cattedrale ospita il Museo Albani, ricco di oggetti storico-liturgici, e l'Oratorio delle Grotte, situato in piazza Duca Federico sotto una loggia a tre arcate denominata "Loggia del grano". Il portale in bugnato rustico di travertino del 1551 immette in un ampio scalone in pietra bianca del Furlo, attraverso il quale si raggiunge il corridoio sotterraneo sul cui lato sinistro si aprono gli ingressi alle cappelle delle "Grotte".

Da visitare perché
L'amore per le arti di Federico da Montefeltro non si limitò al suo Palazzo Ducale, ma coinvolse l'intera città.

Il restauro
L'operazione di restauro del Duomo di Urbino si è resa necessaria perché il terremoto del 1997 danneggiò con pari violenza la facciata, il campanile e la cupola. Gli interventi alla struttura portante sono terminati e l'intero edificio è stato messo in sicurezza e rinforzato. Sono stati poi restaurati quadri, lampadari, confessionali e tutti gli arredi sacri. Restaurato anche lo splendido pavimento in marmo con due operazioni che hanno riguardato la lucidatura e il posizionamento sotto la fredda superficie a scacchi di un nuovo sistema di riscaldamento, moderno e invisibile. Per questo, le mattonelle romboidali bianche e nere sono state tutte tolte e poi risistemate come un puzzle. Nel dicembre 2004 sono stati smontati i ponteggi di restauro della facciata, tornata ora al suo antico splendore.

DUOMO
Piazza Duca Federico
Urbino Genova

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PALAZZO DUCALE
Piazzale Duca Federico 13
Urbino





Il Palazzo Ducale di Urbino è uno dei migliori esempi dell'architettura italiana del Rinascimento.
Fu costruito per volontà del duca Federico da Montefeltro su progetto di Luciano Laurana, che ne definì la struttura fondamentale, concepita intorno a un maestoso cortile centrale, e disegnò la facciata. I lavori, iniziati nel 1465, furono sospesi nel 1472, quando Laurana si allontanò da Urbino. Qualche anno più tardi la costruzione del palazzo fu ripresa dal senese Francesco di Giorgio Martini, che si attenne sostanzialmente al progetto originario, aggiungendovi alcuni interventi di grande ricchezza decorativa sui portali e sulle finestre della cosiddetta "facciata ad ali". I lavori si interruppero alla morte di Federico, nel 1482, e furono ripresi da Girolamo Genga che, intorno al 1536, costruì il secondo piano. La parte più originale dell'intera costruzione è però la "facciata dei torricini", disegnata dal Laurana: sporgente rispetto al resto dell'edificio, è chiusa lateralmente da due torri slanciate, terminanti con guglie, e ha al centro tre logge sovrapposte. Nel Palazzo Ducale ha sede la Galleria Nazionale delle Marche, una delle più ricche pinacoteche italiane. Tra le opere più famose, capolavori di Piero della Francesca, quali la "Flagellazione" e la "Madonna di Senigallia", la "Muta" di Raffaello, l'"Ultima Cena" e la "Resurrezione" di Tiziano.

Da visitare perché
Il palazzo è il cuore di Urbino, "città in forma di palazzo" lo definì il poeta Baldassarre Castiglione. E nel cuore del palazzo si possono ammirare alcune tra le più importanti opere del Rinascimento.

Il restauro
E’ stato effettuato il restauro e la manutenzione dell'intero complesso con particolare attenzione agli aspetti architettonici e strutturali; adeguamento degli impianti tecnologici e di sicurezza.