Restauri in Lombardia
PALAZZO DUCALE
Piazza Sordello 40
Mantova
Il Palazzo Ducale di Mantova, situato nella zona nord-orientale della città tra piazza Sordello e la riva del Lago Inferiore, è formato da un vasto insieme di edifici, cortili e giardini. I nuclei, originariamente separati, furono collegati tra loro dalla metà del XVI secolo, formando un unico complesso dalla superficie di 35.000 mq. Il maggior numero di edifici sono stati costruiti a partire dalla fine del XIII agli inizi del XVII secolo e furono abitati dai Gonzaga dal 1328 fino al 1707, anno di estinzione della famiglia. Con il passaggio di Mantova agli Austriaci, alcuni aree subirono delle modifiche e divennero sede di rappresentanza. In seguito, il Palazzo Ducale conobbe un lungo declino, che si arrestò solo all’inizio del XX secolo, con impegnativi restauri e con la destinazione a sede museale. Agli inizi del Novecento il Palazzo era in condizioni fatiscenti e solo con opere di paziente restauro si è ottenuto un parziale recupero di questo importante documento della storia mantovana. Oggi i suoi ricchi ambienti ospitano la sede del Museo del Palazzo Ducale.
Da visitare perché
Il Palazzo Ducale di Mantova è uno splendido testimone della grandezza di una delle famiglie più importanti della storia italiana tra il 1300 e il 1500: i Gonzaga.
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Iniziato nel 1345 da Luchino Visconti, sul luogo dell'originario nucleo fortificato, fu trasformato cinquant'anni dopo da Gian Galeazzo Visconti, quindi perfezionato dal Bramante sotto Ludovico il Moro. Il contributo del Bramante diede al castello i caratteri e lo splendore di una residenza principesca. Alla mano del Bramante si deve la piazza, i loggiati, le scuderie e la famosa torre che, grazie a una rampa che portava alla piazza, divenne l'ingresso d'onore del castello. Originariamente, e fino alla metà del sec. XVIII, il castello era diviso dal cortile mediante un fossato con ponte levatoio. Pregevoli le antiche finestre in cotto decorato. Il lato destro del cortile è occupato dalle Scuderie coperte a crociera, divise in tre navate da colonne in marmo con capitelli corinzi e magnificamente decorate. Sul cortile interno si affaccia anche la Falconiera, mentre il lato sud del castello è chiuso dalla Loggia delle Dame.
Da visitare perché
Colpiscono le sue imponenti dimensioni e la particolare posizione.
Il restauro
Con i finanziamenti del Gioco del Lotto è stato possibile effettuare interventi di restauro e consolidamento della struttura.
CASTELLO SFORZESCO
Piazza Castello
Milano
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CHIOSTRI DI S. EUSTORGIO
Piazza Sant'Eustorgio 1
Milano
Il complesso monumentale di Sant'Eustorgio è uno dei più significativi di Milano: costituito dall'insieme della basilica e dell'antico convento domenicano, si è formato nel corso dei secoli in un'area di grande importanza per la storia del cristianesimo milanese. Il complesso si affaccia sull'attuale corso di Porta Ticinese e costituisce il punto di partenza per la processione d'insediamento del nuovo arcivescovo di Milano verso il Duomo. Sulla piazza si trova il leggendario fonte in cui San Barnaba, intorno alla metà del I secolo, avrebbe battezzato i primi Milanesi, dando inizio alla chiesa locale. Sant'Eustorgio è nota soprattutto per il culto dei Magi, di cui conserva parte delle reliquie giunte dall'Oriente, secondo la leggenda, proprio con il vescovo Eustorgio. Alla basilica è inoltre legato il culto di San Pietro Martire, il domenicano veronese che visse nel convento intorno alla metà del Duecento. Dell’antico convento di S. Eustorgio rimangono i due chiostri. Il primo era detto "Chiostro dei Morti" per via delle numerose tombe di nobili che ospitava. L’aspetto attuale è quello assunto nel ‘600, con un portico su tre lati sorretto da colonne doriche di granito sopra rustici dadi e il quarto lato murato. Il secondo chiostro presenta un porticato sorretto da colonne ioniche di granito. Dopo distruzioni e incendi, durante le battaglie tra Francesi e Spagnoli, nel ‘600 i due chiostri vennero rinnovati ad opera di Girolamo Sitone che li dotò di porticati.
Da visitare perché
I chiostri di S. Eustorgio sono il simbolo dell'antica radice cristiana della città di Milano.
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L'edificio che attualmente ospita il museo fu sede di un convento di frati Olivetani risalente al Cinquecento. Abbandonato in epoca napoleonica, è stato appositamente ristrutturato per l'uso moderno dopo un lungo periodo di abbandono e in seguito ai danneggiamenti prodotti dalla seconda guerra mondiale. Nei chiostri e in alcuni punti del piano seminterrato dell'edificio sono visibili resti di antiche mura e tombe risalenti all'epoca romana, che testimoniano il grado di sviluppo della città dell'epoca. L'inaugurazione del museo avvenne il 15 febbraio 1953 alla presenza dell'allora presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi. Nel 1968 viene realizzato il padiglione aeronavale, che ospita la nave scuola Ebe e il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano. Negli ultimi anni il museo si è riorganizzato in una veste più dinamica e flessibile, recuperando precedenti collezioni con l'aiuto di sponsor, ristrutturando sale e promuovendo eventi di interesse culturale quali convegni, concerti e mostre. Il patrimonio del museo è costituito da oltre 10.000 oggetti, tra originali e modelli, esposti in cinque grandi aree (Materiali, Movimento e Trasporto, Energia e Ambiente, Informazione e Comunicazione, Ingegneria molecolare) su una superficie espositiva di oltre 20.000 mq. Il principale polo di attrazione è l'esposizione permanente dedicata a Leonardo.
Da visitare perché
Da Leonardo al terzo millennio, racconta l'evoluzione tecnologica dell'uomo.
MUSEO NAZIONALE
DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA
"LEONARDO DA VINCI"
Via San Vittore 21
Milano
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PALAZZO LITTA
Corso Magenta 22
Milano
Il nucleo originario del complesso architettonico di Palazzo Litta venne costruito tra il 1642 e il 1648, per il conte Bartolomeo Arese, che era allora uno degli uomini più influenti di Milano. Il palazzo fu teatro di memorabili ricevimenti in onore dei reali spagnoli e fu anche privilegiato del diritto di asilo, al suo interno infatti nessuno poteva essere arrestato senza il consenso del potente conte. Del nucleo originario seicentesco si conserva, oltre all’impianto generale della parte nobile del palazzo, il vasto cortile d’onore che, nel suo elegante classicismo, rappresenta uno dei più begli esempi di cortile seicentesco milanese. Sopra alla semplice architrave si alzano due piani, il primo nobile con grandi finestre a timpani curvi e triangoli alternati, il secondo con piccole finestre quadrate. La struttura architettonica del palazzo venne costantemente ampliata e decorata nel corso di tutto il XVII secolo, ma fu solo a partire dalla metà del Settecento che l’edificio, passato per linea femminile prima ai Visconti e ai Borromeo e in ultimo ai Litta, acquistò la splendida veste barocchetta che ancora oggi lo distingue e qualifica. Intorno alla metà del XVIII secolo, quando ormai Milano era passata sotto il dominio austriaco, i Litta completarono e trasformarono il corpo nobile dell’edificio: a questa epoca risale lo scenografico scalone “a forbice” che conduce agli appartamenti nobili, e la decorazione pittorica, affidata in gran parte alla bottega di Giovanni Antonio Cucchi, esponente del rococò lombardo e artefice della decorazione di molte dimore patrizie. Negli stessi anni, tra 1752 e 1761, Bartolomeo Bolli realizzò la nuova facciata del palazzo costituita da due corpi più bassi e orizzontali ed uno centrale più alto ed aggettante. Venduto all’asta nel 1873 a causa di un dissesto finanziario della famiglia Litta, il palazzo fu rilevato dalla Società Ferroviaria Alta Italia per passare poi alle Ferrovie Italiane nel 1905, diventando quindi proprietà del Demanio dello Stato. La porzione più ampia e preziosa del complesso monumentale di Palazzo Litta - circa 8.500 mq - dichiarato di eccezionale interesse culturale e sottoposto alla legislazione di tutela, è stata data in consegna al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Al suo interno trova sede il Teatro Litta, che utilizza per le sue attività culturali anche il teatrino settecentesco affacciato sul cortile dell’Orologio.
Da visitare perché
E' considerato uno dei più rappresentativi e ben conservati esempi di barocchetto lombardo, stile che si diffonde a Milano e nei dintorni dal secondo decennio del XVIII secolo.
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Il Palazzo della Triennale fu costruito all'inizio degli anni Trenta dall'architetto Giovanni Muzio per ospitarvi l'esposizione internazionale dedicata all'architettura, all'arte, al design, alla moda e, nei tempi più recenti, alla comunicazione audiovisiva. La Triennale di Milano, fondata nel 1923 a Monza e trasferita dieci anni dopo al nuovo Palazzo dell'Arte, nasce come panoramica delle arti decorative e moderne con l'intento di stimolare il rapporto tra industria, settori produttivi e arti applicate. L'obiettivo di affermare e promuovere l'unità delle arti figurative nella comunicazione con la società viene confermato nel 1933 per la quinta Triennale, con la presentazione di grandi pitture murali realizzate tra gli altri da Sironi, Campigli, Carrà. E una fontana disegnata da Giorgio De Chirico. La Triennale, subito dopo la seconda guerra mondiale, ha affrontato il problema della ricostruzione, sotto la guida di Bottoni, promuovendo la costruzione del quartiere QT8. Dal 1940 sono state organizzate rassegne interamente dedicate al disegno in serie e proprio ad esso sarà strettamente collegato il Museo del Design che sarà costruito nell'ala sud del palazzo.
Il restauro
I recenti restauri già completati hanno permesso di aprire la Biblioteca del Progetto, archivio storico della Triennale.
PALAZZO DELLA TRIENNALE
MUSEO DEL DESIGN
Viale Emilio Alemagna 6
Milano
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CASTELLO VISCONTEO
Via Valverde 33
Trezzo sull'Adda (MI)
Il Castello Visconteo fu costruito nel 1300 per volere di Barnabò Visconti che, tra le sue mura, troverà la morte per mano del nipote Gian Galeazzo, sul nucleo fortificato di una rocca sorta per volere della regina longobarda Teodolinda, per paura di eventuali incursioni barbariche. Raccontare la storia d questa fortezza, che è una delle meraviglie di Trezzo, di cui è simbolo ed elemento centrale, non è cosa da poter fare in poche battute. E' una storia di congiure, tradimenti, omicidi e guerre, di contese per la sua posizione strategica, proprio alla punta della penisola che si affaccia sull'Adda. Non a caso fu scelto come residenza, dopo averlo ulteriormente fortificato, da Federico Barbarossa che da lì dirigeva facilmente le incursioni contro Milano. Riconquistato nel 1167, cadde in rovina disabitato, dopo essere stato saccheggiato e parzialmente distrutto dalla popolazione che ormai lo identificava con l'aggressione e la forza dell'invasore germanico. Anche Napoleone, circa sei secoli dopo, lo sceglierà per riunirvi le truppe poste a difesa dell'Adda. Oggi, dell'imponente castello fortificato, rimane la torre a pianta quadrata, il pozzo fatto costruire nel 1400 e i suggestivi sotterranei, dove venne ucciso Barnabò. Del vicino ponte sull'Adda, utilizzato per trent'anni prima di essere distrutto nel 1416 dal Carmagnola, sono ancora visibili la spalla e l'attacco. Dal 1993, in una sala del castello è visitabile la tomba longobarda ritrovata a Trezzo negli anni '70.
Da visitare perché
E' stato lo scenario di congiure, tradimenti e conquiste.
Il restauro
Il restauro ha riguardato il recupero generale dell'edificio.
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La Villa Reale di Monza è un complesso di edifici neoclassici, fatti erigere tra il 1777 e il 1780 dall'arciduca Ferdinando d'Austria, su progetto di Giuseppe Piermarini, artefice di una principesca dimora suburbana. La costruzione ricorda la pianta delle classiche ville romane: un corpo centrale e due ali che si dipartono ad angolo retto. Dei sontuosi interni si visitano gli appartamenti di Margherita di Savoia e Umberto I, il Salone d'onore, la bellissima Cappella. Su richiesta, è possibile visitare anche il Teatrino di corte, del 1802-1807, e la Rotonda affrescata nel 1789 da Andrea Appiani che racchiude le serre e i roseti. La pinacoteca custodisce 400 dipinti dell'800 e del '900 lombardo e monzese. Il parco che circonda la Villa è il più grande parco recintato d'Europa ed è grande più del doppio del Central Park di New York.
Da visitare perchè
La Villa Reale di Monza può essere considerata una delle più belle e importanti testimonianze della regalità europea dal '700 alla seconda guerra mondiale.
VILLA REALE
Viale Brianza
Monza (MI)
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DUOMO
Pavia
Il duomo di Pavia è una delle opere più importanti del Rinascimento lombardo. La costruzione della cattedrale ebbe inizio nel 1488 e l'edificio sorge sul luogo in cui si trovavano le due precedenti cattedrali della città, Santo Stefano (dell'XI secolo) e Santa Maria del Popolo (del XII secolo). I lavori si sono protratti fino all'inizio del XX secolo, con il completamento dei bracci laterali; la facciata è tuttora incompiuta, perché avrebbe dovuto essere rivestita di marmo. I disegni originali furono opera di Antonio Amadeo, Cristoforo Rocchi e Gian Giacomo Dolcebuono; in seguito intervennero tra gli architetti i nomi del Bramante, di Leonardo da Vinci e Francesco di Giorgio Martini. La facciata è in mattoni, la pianta è a croce greca, con una grandiosa cupola (la terza in Italia per dimensioni). All'interno sono custodite le spoglie di San Siro, il primo vescovo di Pavia. Fra le opere d'arte, sono da ricordare la "Madonna del Rosario" (B. Gatti, 1532), la "Sacra Famiglia" (attribuita al Bramantino), l'"Adorazione dei Magi" (D. Crespi, del primo Seicento).
Da visitare perché
Nel duomo di Pavia si può rintracciare il genio di Leonardo e Bramante, due degli architetti del progetto originario.